«Mi candido – ha spiegato Festa in una conferenza online – perché credo nel progetto di questo partito e lo faccio per perseguire ideali fondamentali per una società civile: mai come ora c'è bisogno di una forza che si faccia carico dei diritti violati e mi riferisco a tutte le categorie di cittadini che non si sentono trattate come tutti gli altri».
«Il nostro – ha sottolineato l'avvocato – non è un partito di nicchia, ma aperto a tutti, a donne, uomini, italiani e stranieri, spesso soggetti a discriminazioni, ai giovani e non. Il nome è stato scelto per dare una forza identità di partito, altrimenti saremmo stati uno in un mare, ma non è focalizzato solo su questo».
Per quanto riguarda il futuro di Milano, «ci siamo basati sull'agenda sostenibile dell'Onu con i suoi 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, noi ci concentriamo sulla parità di genere per non lasciare indietro nessuno e sulle città sostenibili. La declinazione concreta degli obiettivi passa per una sensibilità costante verso la disparità di genere, e non per azioni di marketing » e poi attraverso una «formazione costante per educazione e cultura» e una «comunicazione che attragga turismo Lgbt plus come a Tel Aviv e Barcellona» e «rendere Milano accessibile anche a chi è disabile». Ma anche una metro leggera, semafori regolati dall'intelligenza artificiale, ridefinizione delle piste ciclabili, premi ai ristoratori più virtuosi a livello ecologico e tutela del verde.
«Milano non è una città da stravolgere, bisogna solo – ha concluso – continuare questo percorso, rendendola più inclusiva, abbattendo tutti quei muri che la rendono meno attrattiva rispetto ad altri poli europei e questo non può prescindere da una politica basata sull'integrazione e il rispetto di tutti».
Le candidature del partito per le prossime amministrative – è stato spiegato in conferenza – sono ancora aperte, così come il programma, aperto alle proposte dei cittadini.