fbpx

GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OMOFOBIA lL 40% DELLE VITTIME È ADOLESCENTE, SERVE UNA LEGGE

Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò che l’omosessualità dal registro delle malattie. Purtroppo dopo 30 anni le persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) sono ancora vittime di violenze e discriminazione.
Sono circa 20mila i contatti che annualmente riceve il numero verde Gay Help Line 800 713 713 insieme alla chat Speakly.org. Racconti di discriminazioni, isolamento e violenze subite.
Sono preoccupanti anche i dati della ricerca “Laboratorio Rainbow” REPORT nelle scuole dove emerge che su un campione rappresentativo di circa 1500 studenti, circa il 34% degli studenti pensa che l’omosessualità sia sbagliata ed il 10% pensa sia una malattia, mentre il 27% degli studenti non vuole un compagno di banco gay.
Analizzando invece i dati di Gay Help Line rileviamo:
Incremento del 17% dei Ricatti e minacce, che passa al 28% – un dato allarmante, che mostra quanto ancora per le persone LGBT dichiararsi comporti forti rischi, come perdita del lavoro, allontanamento dalla famiglia, etc., diventando vittime di ricatti e minacce
Incremento del 3% del Mobbing sul lavoro che passa al 15% – un dato dovuto alle inesistenti tutele per le vittime LGBT, in quanto le norme antidiscriminatorie sul lavoro sono di fatto inapplicabili. Questo dato evidenzia anche che molte coppie lesbiche e gay unite civilmente decidono di non chiedere il permesso di ferie per l’unione per non dichiararsi ai propri datori di lavoro.
Richiediamo pertanto al Governo, dopo 30 anni, una legge seria contro l’omofobia, come già avviene in molti altri paesi, che renda l’omofobia un reato e dia sostegni concreti alle vittime come case rifugio e centri antiviolenza per rendere possibili le denunce. Purtroppo ad oggi non sappiamo ancora quale sarà il testo base alla Camera, ma tutte le proposte di legge presentate non sono sufficienti perché non danno misure certe e concrete di aiuto alle vittime

Fabrizio Marrazzo, Portavoce Gay Center

LEGGI ANCHE

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Restiamo
in contatto