Aram Mardirossian è il giurista della famosa Università di Parigi, “La Sorbona”, indagato per incitamento all’omofobia e alla transfobia.
In Francia se si dicono frasi omofobe si rischiano fino a 6 mesi di carcere e 22.500€ di ammenda.
In Italia, purtroppo, questo non accadrebbe. Se teniamo in considerazione soprattutto l’articolo 3 “salva omofobi” :
<> presente all’interno del DDL sull’omotransfobia, votato da maggioranza #Lega, #FratellidiItalia e #ForzaItalia, che permette alle persone di insultare la comunità #lgbt+ liberamente, definendola ad esempio malata od inferiore in base alle proprie convinzioni, si può notare come nel nostro paese tale civiltà sia lontana anni luce.
Il professore di Storia del diritto descrive gli sviluppi del diritto di famiglia agli studenti del secondo anno.
Alcuni video pirata del corso finiscono sui social.
Mardirossian, nello specifico, cita la storica legge del 2013: “Il matrimonio per tutti, sono contrario, ma ci sono persone favorevoli”.
Mardirossian continua spiegando che uno dei fondamenti della legge è la non discriminazione ed è in questo momento che il professore discute il caso di un uomo transgender che ha chiesto alla Cassazione di essere riconosciuto come madre: “una cosa totalmente folle. Non ci sono più limiti”.
Mardirossian spinge la discussione ai limiti del paradosso, con esempi davvero scioccanti: “E se uno volesse sposare il proprio cavallo, considerandolo “persona”? E la poligamia?” Tutto ciò per dire che le porte sono aperte, che non ci sono più limiti e che c ‘è una potente corrente. “È una scelta sociale. La legge arriverà a legittimare la scelta che facciamo”.
Gli studenti, dopo queste assurde parole pronunciate dal giurista, hanno organizzato picchetti in facoltà.
Thomas Clay, presidente ad interim della Sorbona, condanna il professore.
Sull’intranet, Mardirossian spiega che la Costituzione garantisce libertà di espressione ai professori e sostiene di non aver mai infranto la legge.
“Non ho mai messo omosessualità e zoofilia sullo stesso piano. Si trattava di illustrare l’evoluzione pressoché illimitata del diritto di famiglia”. Ha continuato a giustificarsi il professore, aggiungendo che sembra un processo per stregoneria.
François-Guy Trébulle, direttore della scuola di Giurisprudenza della Sorbona, dichiara che in linea di principio è legittimo porre la questione dei confini della famiglia.
Il Guardasigilli, Eric Dupond-Moretti, invece, deferisce il caso alla procura e Frédéric Potier, delegato del governo all’antidiscriminazione, dice che l’odio anti lgbt+ non ha posto alla Sorbona.
A causa di frasi omofobe nei confronti delle persone Lgbt+, in Francia, un professore rischia il carcere e una salatissima multa.
E in Italia, invece, cosa sarebbe accaduto……
Fabrizio Marrazzo Portavoce Gay Center