Siamo lieti della apertura trasversale di vari primi cittadini alla nostra richiesta di fare disobbedienza civile ai sindaci, richiesta condivisa anche dalle associazioni.
Tra i primi sindaci abbiamo visto il sindaco Conte della Lega di Treviso, il sindaco di Mira e quello di Trento di liste civiche, il sindaco Giordani di Padova del PD e poi il sindaco Gualtieri di Roma del PD, anche se registrerà solo i figli delle coppie di donne.
Chiediamo più coraggio ai sindaci partendo dalle grandi città, e riconoscendo tutti i figli.
Va fermata la polemica strumentale sulla maternità surrogata, ogni anno a centinaia di bambini figli di coppie eterosessuali viene trascritto il certificato di nascita anche se nati con la maternità surrogata, ed in molti casi provenienti dalla Russia e dall’india dove lì vi è uno sfruttamento reale delle donne, stati inibiti alle coppie LGBT+, e nessun sindaco si oppone.
I diritti dei minori devono essere tutelati sempre senza che ci siano discriminazioni in base ai genitori.
Invitiamo anche gli altri sindaci a fare disobbedienza civile e trascrivere i certificati di nascita, come in USA negli anni ’50 facevano i sindaci che si opponevano ai divieti dei matrimoni interrazziali.
Quando, una norma è ingiusta e discriminatoria chi fa politica deve avere il coraggio di disobbedire.
Dichiarano Fabrizio Marrazzo e Marina Zela per Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale oggi presenti in piazza a Roma in adesione alla manifestazione indetta dalle associazioni