Oggi Giorgia Meloni (FDI) nella sulla intervista a La Stampa e Simone Pillon (Lega) nella sua intervista a Klaus Davi, parlano di lobby gay fomentando un clima da “pogrom” come per gli ebrei in Russia.
Fare lobby significa “cercare di ottenere risultati per argomenti che interessano ad un gruppo” non chiedere di mettere fine alle violenze che subiamo e rivendicare un'uguaglianza che non c'è, che è ciò che la nostra comunità LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans) sta cercando di fare con fatica e pochi risultati, senza alcun potere economico o politico presente nelle lobby.
Non pensano che chiunque viene percepito come diverso o subisce o si ribella ogni giorno di più, in base a principi di uguaglianza e libertà dispregiativamente definiti ideologie.
Invece, dimenticano di dire che una lobby antigay esiste e si chiama “Agenda Europa”, ha una sezione dedicata che elenca i loro successi nel bloccare le leggi pro diritti LGBT+, in Italia e nell'Unione Europea. I protagonisti italiani di questa lobby sono Rocco Buttiglione e Luca Volontè di cui la loro omotransbifobia è nota, e Pillon e Meloni lo sanno bene.”
Una lobby per dare diritti alla comunità LGBT+ servirebbe, ma non esiste, anche se ci sono molti imprenditori, politici , dirigenti LGBT+, solo pochi riescono ad avere la possibilità di aiutare la lotta per l'uguaglianza. Per questo crediamo che sia importante un Partito come il nostro che con la forza del voto di tutti i cittadini LGBT+, che sono il 15% della popolazione, potrà rendere prioritarie le istanze della comunità LGBT+.
Dichiara Fabrizio Marrazzo Candidato Sindaco di Roma e Portavoce Nazionale Partito Gay per i Diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale