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AGGRESSIONE A PAVIA, MELONI ESTENDA LE NORME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE ANCHE ALLE PERSONE LGBT+

Oggi   è stato pubblicato il video con le urla di un folle che inseguiva una coppia gay , presso la stazione di Pavia, gridando “Gay di m.., guarda come ti ammazzo”, questo episodio è solo uno dei tanti che avviene ogni giorno contro le persone LGBT+, con l'unica differenza che le vittime sono riuscite a riprenderlo ed hanno scelto di pubblicarlo. 

Pertanto, dato che proprio oggi il Governo sta elaborando il decreto contro la violenza sulle donne, che prevede anche l'utilizzo di video per garantire l'arresto immediato dell'aggressore, chiediamo alla Premier Giorgia Meloni, che tale norma sia estesa a tutte le vittime di odio comprese le persone LGBT+

Tale estensione tenderebbe a dare una minima certezza alle vittime LGBT+ che denunciano, in attesa di una legge contro l'omobitransfobia, per la quale questo Governo ha una serie di resistenze ideologiche, ma ci auguriamo che almeno su questi casi il Governo possa considerarci cittadini al pari degli altri. 

Va ricordato che se l'aggressore se avesse urlato ad esempio “Nero di M… ti ammazzo” per la legge contro il razzismo veniva condannato direttamente sino a 1 anno e 6 mesi di carcere ed ad una sanzione sino a 6 mila euro, in questo caso invece non è possibile perchè tale legge non si può applicare alle persone LGBT+.

Fabrizio Marrazzo portavoce Partito Gay – LGBT+, Solidale Ambientalista Liberale

Chiedo ai Sindaci Sala, Castelletti, Gattinoni, Pilotto, Galimberti, e Gori, che aderiscono ai Pride in Lombardia, di fare azioni concrete e di approvare la nostra delibera già presente in molti comuni che sanziona con 500€ di multa le azioni discriminatorie contro le persone LGBT+, delibera già attiva in 11 comuni tra cui Morterone (LC) che amministro, ed in discussione in altri 60 comuni. Se questi sindaci avessero già approvato questa delibera si sarebbe dato un segnale multando con 500€ di sanzione chi compiva atti di omobitransfobia a Milano, Brescia, Lecco, Monza, Varese e Bergamo, mostrando la differenza con le Giunte di centro destra.

Andrea Grassi, Responsabile Lombardia Partito Gay – LGBT+, Solidale Ambientalista Liberale

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