Roma, 29 mag. (Adnkronos)
«Inaccettabile quanto accaduto e sta ancora succedendo in Colombia dal 28 aprile scorso. L'annuncio dell'aumento delle tasse del Presidente Ivàn Duque, poi ritirato, ha portato il popolo colombiano a protestare contro tale decisione. In prima linea a combattere per i diritti, per chiedere una vita migliore e per denunciare i pesanti dati di violenza contro le persone arcobaleno nell'ultimo mese e anno, si è schierata la comunità LGBT+ (Lesbica, gay, bisex e Trans) locale, che è stata quella presa di mira maggiormente dalle forze dell'ordine. Ci sono stati più di 60 morti, di cui 43 uccisi dalle forze dell'ordine, 22 vittime di aggressioni sessuali, soprattutto le persone trans, e decine di desaparecidos».
Lo dichiara Fabrizio Marrazzo portavoce Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale
«Una reazione violenta da parte delle forze dell'ordine e del governo nonostante le richieste dell'Onu e Unione Europea di non reagire con le armi per evitare di uccidere civili. Esprimiamo – continua Marrazzo – la nostra solidarietà al popolo colombiano e alla comunità Lgbt+. In un paese non si definiscono le persone arcobaleno `no etero´, ma si tutelano e soprattutto si proteggono vista la violenza inaudita e il numero spaventoso di vittime delle persone Lgbt+ non solo nell'ultimo mese, ma durante l'intero anno. Chiediamo al governo italiano di schierarsi in prima fila contro tali violenze ed imporre con l'Unione europea uno stop al governo colombiano''.