Torino, sentenza shock: per il giudice il pestaggio che ha devastato una donna è solo “uno sfogo”

Una donna con il volto ricostruito da 21 placche di titanio, danni permanenti alla vista e una vita segnata.
Eppure, in aula, il giudice ha scritto che quel pestaggio sarebbe stato solo “uno sfogo comprensibile nelle relazioni umane”.

È inaccettabile. Perché nessuna violenza può essere mai giustificata.
È pericoloso. Perché messaggi così rischiano di legittimare chi colpisce, e di zittire chi subisce.

Accogliamo con favore le prese di posizione arrivate da maggioranza e opposizione, ma non basta indignarsi un giorno e poi dimenticare.
Serve un passo concreto: formazione obbligatoria per i giudici sulla violenza di genere e contro le persone LGBT+.

Questa sentenza non è un caso isolato: lo stesso pregiudizio – spesso nascosto – spiega la clemenza che vediamo in troppe aule quando le vittime sono donne o persone LGBT+.

Noi del Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale lo chiediamo da anni: già nel 2022 avevamo proposto misure precise per spezzare la cultura che cerca di giustificare la violenza.

Ora è il momento di agire, perché la violenza non è mai “comprensibile”:
è un crimine, e le vittime meritano giustizia, non giustificazioni.

Fabrizio Marrazzo e Marina Zela – fondatori del Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale e promotori del Referendum Sì Matrimonio Egualitario

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