Il direttore Alfonso
Su questa scelta chiediamo anche l’intervento del Ministro Adolfo Urso, anche alla luce delle nuove norme approvate dal suo Governo, che tolgono le restrizioni sui simboli politici; tale scelta non si capisce perchè va in direzione opposta, auspichiamo una sua presa di posizione in direzione della parità di trattamento.
Abbiamo rilevato nel ricorso che lo stesso ministero accetta marchi come:
– MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO – DESTRA NAZIONALE con la presenza della fiammella tricolore a cui è attribuito un diretto significato politico;
– NOI CON SALVINI, che presenta un palese slogan elettorale;
– PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA con la presenza della falce col martello a cui è attribuito un diretto significato politico;
Questa decisione solleva preoccupazioni sull’imparzialità e la trasparenza del processo di registrazione dei marchi. Siamo convinti che il marchio “Matrimonio egualitario” scrupolosamente studiato dall’ avvocato Mauro Festa, specializzato in Intellectual Property, che ne ha curato il ricorso, soddisfi tutti i requisiti legali, e che il suo rifiuto sia stato motivato da considerazioni estranee all’ambito della proprietà intellettuale
Inoltre, il marchio “Sì Matrimonio egualitario” non è un simbolo di partito politico, bensì un marchio per rappresentare l’importante concetto di uguaglianza e inclusione all’interno del matrimonio, non creato per partecipare ad una competizione elettorale, ma per attuare il Referendum per il Matrimonio per le persone LGBT+, per il quale dopo lo stop per il ricorso della Corte Costituzionale, che ha già approvato uno dei nostri punti. Oggi all’udienza il comitato referendario sarà rappresentato dall’avvocato Mauro festa e dall’avvocata Marina Zela di Partito Gay LGBT+
Fabrizio Marrazzo, promotore del Comitato Referendum ” Si Matrimonio Egualitario”, e portavoce Partito Gay LGBT+