PAGARE SUBITO I DEBITI DELLO STATO PER AIUTARE LE IMPRESE , PROLUNGARE LA DISOCCUPAZIONE, TUTELARE LE PERSONE FRAGILI DAI LICENZIAMENTI
La comunità LGBT (lesbica, gay, bisex e trans),sta soffrendo questo periodo di emergenza sanitaria e della conseguente crisi economica come tutti gli italiani. Per questo anche noi lanciamo tre proposte che se applicate contemporaneamente aiuteranno imprese, professionisti, disoccupati, etc, contrastando le discriminazioni a costo zero.
PROPOSTA 1) Immediato pagamento dei debitI dello stato verso imprese, professionisti, privati etc. che dagli studi pubblicati in questi giorni sono circa 50 miliardi di euro che darebbero liquidità a vari soggetti. Infatti, oltre alle imprese, ci sono anche i professionisti, come avvocati, periti, operatori sociali, etc., che se ricevessero i pagamenti arretrati fornirebbe liquidità a costo zero per lo Stato (in quanto spese già stanziate). Inoltre in questo modo la platea delle persone bisognose di sostegno sarebbe ridotta, comportando minori oneri per lo stato.
PROPOSTA 2) Con gli eventuali risparmi sul sostegno al reddito derivanti dalla proposta 1 si può finanziare il prolungamento della disoccupazione in scadenza. Infatti tutti coloro che erano in disoccupazione e la stessa è scaduta in questo periodo di crisi, si sono trovati scoperti da ogni sussidio e senza possibilità di lavorare, pertanto gli va prolungata la disoccupazione in scadenza, per tutto il periodo di emergenza.
PROPOSTA 3) Purtroppo il meccanismo della cassaintegrazione oltre ad essere faraginoso e lungo, comporta anche un avvio delle procedure di licenziamento dei dipendenti, ma come nelle crisi passate, le persone LGBT sono quelle che vengono licenziate per prime, camuffando la discriminazione con un licenziamento legittimo. Pertanto, va emendata la cassaintegrazione prevista per la crisi COVID per tutelare realmente le categorie più fragili , che con le attuali norme non hanno alcuna tutela reale.
Fabrizio Marrazzo, Portavoce Gay Center