Navalny non è morto: è stato ucciso.
Per le sue idee, per le sue azioni, per il suo essere apertamente il primo nemico di uno dei più grandi oligarchi e dittatori della storia: Vladimir Putin.
Il 17 Marzo 2024 ci saranno le elezioni in Russia e il sacrificio umano di Navalny non deve essere stato vano: per questo ci auguriamo che si seguano le sue indicazioni, recandosi al seggio alle ore 12.00, dato che in Russia non è possibile fare una manifestazione contro l’attuale governo, nè votare un’opposizione reale, in un clima totalmente antidemocratico ed omofobo che da anni ormai sarebbe pronto a punire le persone LGBT+ in quanto tali.
Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+